mercoledì 20 maggio 2015

Dopo 25 anni ...





Oggi è il 25° anniversario della beatificazione di Pier Giorgio Frassati, il cui sacro corpo riposa nel Duomo di Torino.

Mi domando se la santità di questo giovane è arrivata al cuore del popolo di Dio. Forse grazie alla GMG e a qualche sacerdote il beato è conosciuto a livello giovanile, ma per il resto credo non molto. Eppure meriterebbe.





BEATIFICAZIONE DI PIER GIORGIO FRASSATI
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
Domenica, 20 maggio 1990
 
“Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore . . . Lo Spirito di verità” (Gv 14, 15).
 
1. Nel tempo pasquale, a mano a mano che ci avviciniamo alla Pentecoste, queste parole diventano sempre più attuali. Sono state pronunziate nel cenacolo da Gesù, il giorno prima della passione, mentre si congedava dagli apostoli. La sua partenza - la partenza dell’amato Maestro mediante la morte e la risurrezione - apre la via a un altro Consolatore. Verrà il Paraclito: verrà, grazie proprio alla dipartita redentrice di Cristo, che rende possibile e inaugura la nuova presenza misericordiosa di Dio fra gli uomini. Lo Spirito di Verità, che il mondo non vede e non conosce, si fa, invece, conoscere dagli apostoli, “perché dimorerà presso di loro e in loro opererà” (Gv 14, 17). E di ciò, il giorno della Pentecoste, tutti diverranno testimoni.
2. La Pentecoste, tuttavia, è solo l’inizio, poiché lo Spirito di Verità viene per rimanere con la Chiesa “per sempre”, nell’incessante rinnovarsi delle generazioni future. E allora non solo agli uomini del suo tempo, ma a tutti noi e ai nostri contemporanei si rivolgono le parole dell’apostolo Pietro: “Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3, 15).
Nel nostro secolo, Pier Giorgio Frassati, che a nome della Chiesa oggi ho la gioia di proclamare beato, ha incarnato nella propria vita queste parole di san Pietro. La potenza dello Spirito di verità, unito a Cristo, lo ha reso moderno testimone della speranza, che scaturisce dal Vangelo, e della grazia di salvezza operante nel cuore dell’uomo. È diventato, così, il testimone vivo e il difensore coraggioso di questa speranza a nome dei giovani cristiani del secolo ventesimo.
3. La fede e la carità, vere forze motrici della sua esistenza, lo resero attivo e operoso nell’ambiente in cui visse, in famiglia e nella scuola, nell’università e nella società; lo trasformarono in gioioso ed entusiasta apostolo di Cristo, in appassionato seguace del suo messaggio e della sua carità.
 
 
 
Il segreto del suo zelo apostolico e della sua santità, è da ricercare nell’itinerario ascetico e spirituale da lui percorso; nella preghiera, nella perseverante adorazione, anche notturna, del Santissimo Sacramento, nella sua sete della parola di Dio, scrutata nei testi biblici; nella serena accettazione delle difficoltà della vita anche familiari; nella castità vissuta come disciplina ilare e senza compromessi; nella predilezione quotidiana per il silenzio e la “normalità” dell’esistenza.
È proprio in questi fattori che ci è dato scoprire la sorgente profonda della sua vitalità spirituale. Infatti, è attraverso l’Eucaristia che Cristo comunica il suo Spirito; è attraverso l’ascolto della sua parola che cresce la disponibilità ad accogliere gli altri, ed è pure attraverso l’abbandono orante nella volontà di Dio che maturano le grandi decisioni della vita. Solo adorando Dio presente nel proprio cuore, il battezzato può rispondere a chi “domandi ragione della speranza” che è in lui. E il giovane Frassati lo sa, lo sperimenta, lo vive. Nella sua esistenza la fede si fonde con la carità: saldo nella fede e fattivo nella carità, poiché la fede senza le opere è morta.
4. Certo, a uno sguardo superficiale, lo stile di Pier Giorgio Frassati, un giovane moderno pieno di vita, non presenta granché di straordinario. Ma proprio questa è l’originalità della sua virtù, che invita a riflettere e che spinge all’imitazione. In lui la fede e gli avvenimenti quotidiani si fondono armonicamente, tanto che l’adesione al Vangelo si traduce in attenzione amorosa ai poveri e ai bisognosi, in un crescendo continuo sino agli ultimi giorni della malattia che lo porterà alla morte. Il gusto del bello e dell’arte, la passione per lo sport e per la montagna, l’attenzione ai problemi della società non gli impediscono il rapporto costante con l’Assoluto.
Tutta immersa nel mistero di Dio e tutta dedita al costante servizio del prossimo: così si può riassumere la sua giornata terrena! La sua vocazione di laico cristiano si realizzava nei suoi molteplici impegni associativi e politici, in una società in fermento, indifferente e talora ostile alla Chiesa. Con questo spirito Pier Giorgio seppe dare impulso ai vari movimenti cattolici, ai quali aderì con entusiasmo, ma soprattutto all’Azione Cattolica, oltre che alla FUCI, in cui trovò vera palestra di formazione cristiana e campi propizi per il suo apostolato. Nell’Azione Cattolica egli visse la vocazione cristiana con letizia e fierezza e s’impegnò ad amare Gesù e a scorgere in lui i fratelli che incontrava nel suo sentiero o che cercava nei luoghi della sofferenza, dell’emarginazione e dell’abbandono per far sentire loro il calore della sua umana solidarietà e il conforto soprannaturale della fede in Cristo.
Morì giovane, al termine di un’esistenza breve, ma straordinariamente ricca di frutti spirituali, avviandosi “alla vera patria a cantare le lodi a Dio”.
5. L’odierna celebrazione invita tutti noi ad accogliere il messaggio che Pier Giorgio Frassati trasmette agli uomini del nostro tempo, soprattutto a voi, giovani, desiderosi di offrire un concreto contributo di rinnovamento spirituale a questo nostro mondo, che talora sembra sfaldarsi e languire per mancanza di ideali.
Egli proclama, con il suo esempio, che è “beata” la vita condotta nello Spirito di Cristo, Spirito delle Beatitudini, e che soltanto colui che diventa “uomo delle Beatitudini” riesce a comunicare ai fratelli l’amore e la pace. Ripete che vale veramente la pena sacrificare tutto per servire il Signore. Testimonia che la santità è possibile per tutti e che solo la rivoluzione della carità può accendere nel cuore degli uomini la speranza di un futuro migliore.
6. Sì, “stupende sono le opere del Signore . . . Acclamate a Dio da tutta la terra” (Sal 66, 1-3). I versetti del Salmo, che risuonano nella liturgia dell’odierna domenica, sono come un’eco viva dell’anima del giovane Frassati. È noto, infatti, quanto egli abbia amato il mondo creato da Dio!
“Venite a vedere le opere di Dio”: anche questo è un invito che si raccoglie dalla sua giovane anima e si rivolge in modo particolare ai giovani.
“Mirabile Dio nel suo agire sugli uomini” (Sal 66, 5). Mirabile il suo agire per gli uomini! Occorre che gli occhi umani - occhi giovani, occhi sensibili - sappiano ammirare le opere di Dio, nel mondo esterno e visibile. Occorre che gli occhi dell’anima sappiano volgersi da questo mondo esterno e visibile a quello interno e invisibile: e così possano svelare all’uomo quelle dimensioni dello spirito nelle quali si riflette la luce del Verbo che illumina ogni uomo. In questa luce opera lo Spirito di verità.
7. Ecco l’uomo “interiore”! E tale ci appare Pier Giorgio Frassati. Difatti, tutta la sua vita sembra riassumere le parole di Cristo che troviamo nel Vangelo di Giovanni: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23).
Egli è l’uomo “interiore” amato dal Padre, perché molto ha amato! Egli è anche l’uomo del nostro secolo, l’uomo moderno, l’uomo che ha tanto amato! Non è forse l’amore la cosa più necessaria al nostro XX secolo, al suo inizio come alla sua fine? Non è forse vero che soltanto ciò resta, senza mai perdere la sua validità: il fatto che “ha amato”?
8. Egli se ne è andato giovane da questo mondo, ma ha lasciato un segno nell’intero secolo, e non soltanto in questo nostro secolo. Egli se ne è andato da questo mondo, ma, nella potenza pasquale del suo Battesimo, può ripetere a tutti, in particolar modo alle giovani generazioni di oggi e di domani: “Voi mi vedrete, perché io vivo, e voi vivrete!” (Gv 14, 19).
Queste parole furono pronunciate da Gesù Cristo, mentre si congedava dagli apostoli, prima di affrontare la passione. Mi piace raccoglierle dalla bocca stessa del novello beato, quale suadente invito a vivere di Cristo, in Cristo. Ed è invito valido tuttora, valido anche oggi, soprattutto per i giovani di oggi. Valido per tutti noi. Invito valido che ci ha lasciato Pier Giorgio Frassati. Amen.
 

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