giovedì 19 marzo 2015

Redemptoris Custos, ora pro nobis!

 
Parrocchia San Bartolomeo
Brugherio (MB)


Le letture vogliono descrive chi è Giuseppe in riferimento alla storia della salvezza.
Chi sono io in riferimento alla storia della salvezza?
Egli discendenza di Davide, in cui si innesta la stirpe della famiglia di Nazaret di cui Giuseppe è capo famiglia.
Giuseppe è il sostegno genealogico. Propaggine per una nuova umanità.
Nella secondo lettura, creando un parallelo con Abramo, Giuseppe è l’uomo della fede.
Questa fede è la virtù per diventare veramente eredi della promessa di Abramo.
Così Giuseppe è anche propaggine per una continuata speranza, sempre più duratura ed eterna.
Nel Vangelo infine Giuseppe è l’uomo che si affida ad un progetto di Dio che non comprende tutto, ma è certo che è cosa buona.
Ecco così descritto San Giuseppe.
Un uomo nuovo, pieno di speranza e affidato a Dio. Concludo con un testo di Giovanni Paolo II:
28. In tempi difficili per la Chiesa Pio IX, volendo affidarla alla speciale protezione del santo patriarca Giuseppe, lo dichiarò «Patrono della Chiesa cattolica» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol. V, 283). Il Pontefice sapeva di non compiere un gesto peregrino, perché a motivo dell'eccelsa dignità concessa da Dio a questo suo fedelissimo servo, «la Chiesa, dopo la Vergine Santa, sposa di lui, ebbe sempre in grande onore e ricolmò di lodi il beato Giuseppe, e di preferenza a lui ricorse nelle angustie» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus, die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta+, pars I, vol. V, 282s).
Quali sono i motivi di tanta fiducia? Leone XIII li espone così: «Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere considerato speciale Patrono della Chiesa, e la Chiesa, a sua volta, ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dall'essere egli sposo di Maria e padre putativo di Gesù... Giuseppe fu a suo tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina Famiglia... E' dunque cosa conveniente e sommamente degna del beato Giuseppe, che, a quel modo che egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora copra e difenda col suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo» («Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 177-179).
29. Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla Chiesa non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione in quei «paesi e nazioni dove - come ho scritto nell'esortazione apostolica "Christifideles Laici" - la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti», e che «sono ora messi a dura prova» (34). Per portare il primo annuncio di Cristo o per riportarlo laddove esso è trascurato o dimenticato, la Chiesa ha bisogno di una speciale «virtù dall'alto» (cfr. Lc 24,49; At 1,8), donazione certo dello Spirito del Signore non disgiunta dall'intercessione e dall'esempio dei suoi santi. (Redemptoris Custos, 1989).
Amen.

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