domenica 18 maggio 2014

QUINTA DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)





Siamo alla V Domenica di Pasqua.
Rileggendo le letture mi domando: qual è l’oggetto della nostra fede?

Scrive papa Benedetto XVI nella sua omelia per l’apertura per l’Anno della fede?

Gesù è il centro della fede cristiana. Il cristiano crede in Dio mediante Gesù Cristo, che ne ha rivelato il volto. Egli è il compimento delle Scritture e il loro interprete definitivo. Gesù Cristo non è soltanto oggetto della fede, ma, come dice la Lettera agli Ebrei, è «colui che dà origine alla fede e la porta a compimento» (12,2).

Ma cosa abbiamo imparato su Gesù in questi primi mesi del’anno 2014? La liturgia cosa ci ha detto?

Gesù è il Nazareno, il Messia, non nel senso ebraico dell’attesa, ma secondo il senso cristiano della redenzione: egli è il Crocifisso Risorto.
Domenica scorsa ci è stato detto che Gesù è la porta: cioè il modo in entrare il relazione con Dio Padre, Lui con noi e noi con Lui.
Quando noi entriamo in chiesa dal portone (da noi questa simbologia vale poco perché la nostra Chiesa, non ha un portone, ma le Chiesa classiche hanno questo simbolismo) noi entriamo attraverso Cristo in relazione con Dio.
Egli è poi il Pastore bello e buono.
Ma oggi ci viene detto che Gesù è la pietra viva, la Parola, la Via, la Verità e la Vita.

Chi sono io in rapporto a Colui che è l’oggetto della mia fede?
Io sono ..
·        il discepolo che accoglie la sua salvezza;
·        il discepoli che si appoggia su lui pietra viva per essere pietra di costruzione per la comunità credente e non credente, e non pietra di scandalo;
·        il discepolo che in Lui trova la Via per camminare e per non perdere la strada della salvezza;
·        il discepolo che in Lui, Verità, spende, gioca tutta la sua esistenza, trovando in essa la risposta per ogni situazione del quotidiano;
·        il discepolo che guarda a Gesù, Vita, per avere un vero modello per vivere.

Solo un discepolo così è un testimone che genera altri testimoni: “E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente”

Infine Gesù dice di se: “Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me”.

Guardiamoci nel cuore, nella vita di ogni giorno: chi mi guarda, vede Gesù? Egli compie attraverso ciascuno di noi le sue opere? Io sono segno dell’opera di Dio in Cristo Gesù? Riflettiamo …
Amen.

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