domenica 16 febbraio 2014

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)





In questo VI domenica del tempo ordinario, la liturgia ci porta nel vivo del discorso della montagna, dopo averci accompagnato alla scoperta delle Beatitudini e del senso delle parole sale e luce del mondo.

La prima lettura ci ricorda che abbiamo una libertà capace di scegliere, esperienza che facciamo sempre: “davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male”.

Uomo, Dio  “ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano”

Il Signore è consapevole di questo per cui ci data una possibilità di bene e di vita:
“Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in lui, anche tu vivrai”.

L’osservare della legge di Dio non è un obbligo, è una scelta; questa scelta da all’uomo la possibilità di essere custodito!

Ricordiamo il Salmo:
Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra

Certo, solo se lo vuoi e gli permetti di esserlo!

Gesù il custode, il pastore del suo popolo!
Egli è l’incarnazione della legge divina, Egli è la sapienza che custodisce la vita.

In Gesù, Dio Padre, ci ama e ci dona la modalità scegliere il bene e la vita.

Il discorso proposto dal Vangelo di Matteo, è essenzialmente la via proposta da Gesù per vivere in pienezza, profondità, e sapienza la legge di Dio.

Egli ci chiede di vivere una vita buona, che supera la giustizia degli scribi e dei farisei: cioè la formalità, il sufficiente … infatti dice: “MAI IO VI DICO”!





Attento a non uccidere tuo fratello con il giudizio, con le parole… anche il non perdono uccide! Non solo il fratello, ma il non perdono uccide te stesso! Incattivisce il tuo cuore e ti fa vivere una vita non gradita a Dio!

L’adulterio. Gesù condanna il desiderio del cuore. Siamo in una società di veline ed ora anche di velini!
Nella nostra quotidiana esperienza costatiamo che l’occhio osserva e cattura ciò che al nostro cuore interessa maggiormente; l’occhio guarda nella direzione del cuore.

Ecco allora l’immagine forte: “cavalo e gettalo via da te”, oppure parlando della mano, “tagliala e gettala via da te”
Il Signore ci chiede di dominare il proprio cuore per dominare le nostre azioni.

Infatti al Cap. 15, Matteo, scrive:

“Ciò che invece esce dalla bocca viene dal cuore dell'uomo ed è questo che può renderlo impuro. Perché, è dal cuore che vengono tutti i pensieri malvagi che portano al male: gli assassinii, i tradimenti tra marito e moglie, i peccati sessuali, i furti, le menzogne, gli insulti. Sono queste le cose che fanno diventare impuro l'uomo”. (Testo TILC, Mt 15, 10-20).

Il discorso di Gesù passa dall’adulterio al ripudio. Qui il Signore è chiaro: il matrimonio legittimamente celebrato è inviolabile!
Un tema questo molto importante, che abbiamo molte volte trattato, e per il quale attendiamo il compimento del Sinodo dei Vescovi.

Infine “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”.

Dire il falso vuol dire costruire un mondo falso!
Quando eravamo piccoli ci insegnavano che non bisognava giurare! Perché?

Anzitutto il giuramento evidenzia una certa sfiducia tra le persone; si dubita dell’onestà e della sincerità altrui.
Per Gesù bisogna essere fraterni anche in questo e soprattutto essere sinceri nella carità.
Attenti! La menzogna si costruisce con molte parole, invece la sincerità chiede poche parole: “il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno”.

Gesù chiede molto, sembra, ma in realtà chiede solo una cosa: la nostra libertà, cioè che tutta la capacità di scegliere sia per il bene e per la vita.

“Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano”.
Amen.

Nessun commento:

Posta un commento