mercoledì 5 febbraio 2014

Agathae: colei che è buona!





Perché essere buoni?


Nacque nei primi decenni del III secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni, scoperta cristiana, fu processata e torturata. Fu ordinato che venisse bruciata. Ma un forte terremoto scuote Catania, allora il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove muore qualche ora dopo. Era il 5 febbraio del 251.

Le letture di questa memoria liturgica esaltano due elementi della vita della Santa: la debolezza, è una giovane ragazza; debolezza da cui si sprigiona la forza nel martirio; e la persecuzione, con il martirio in cui la martire è resa forte da Cristo stesso.

Nella Passione di Santa Felicità questa questione è ben spiegata. Ella soffre per il parto, è gravide di 8 mesi, e prima del martirio avviene il parto, ma il suo travaglio è così sofferente che i carcerieri la prendono in giro: “Tu che soffri così adesso, che farai quando sarai gettata alle belve…?”. Ed ella risponderà: “Ora sono io che soffro quel che soffro; ma là sarà un altro, in me , che soffrirà al mio posto, perché anche io sto per soffrire al posto suo”.

Ma ciò che mi colpisce nella vicenda di Agata è un concetto, un pensiero debole, che è l’etimologia del suo nome: Agata significa buona, essere buoni.
Un concetto importante per noi cristiani: la bontà. Dio solo è buono, dirà Gesù. Ecco alcuni aforismi sulla bontà di vari autori:

«è meglio essere buoni che cattivi, ma la bontà si raggiunge ad un prezzo altissimo.»
(S. E. King, scrittore)

«Io preferisco pensare bene della gente, perché così mi risparmio un sacco di preoccupazioni.»
(R. Kipling, scrittore)

Non potendo pretendere troppo dalla vita, e cioè di essere buoni tutto l’anno, mi accontenterei di invertire il detto di essere più buoni almeno a Natale con l’esortazione ad essere più cattivi in questo giorno, basta essere più buoni il resto dell’anno... (Corrado Duccio)

Non basta essere buono: devi anche sembrarlo. Che diresti di un roseto che non produce altro che spine?
(J. Maria E. de Balaguer)
"Essere buoni è facile, il difficile è essere giusti".
(Pio da Pietralcina)
"Non sono venuto a portare la pace, ma la spada"
La ricerca dell'essere buoni rischia di confondersi con l'"apparire", spesso vedo gente che ti fa un sorriso solo perchè"bisogna farlo"...perchè è bene essere gentili con gli altri,creando una facciata di buonismo che non ha nulla a che vedere con l'essere giusti...Generalmente si pensa che il Cristiano e' il "buono", colui che porge l'altra guancia e DEVE accettare tutto, essere tollerante di tutto. Ma il cristiano deve essere "Giusto". Saper fare delle distinzioni... essere la spada che divide. Noi Cristiani dobbiamo essere uno e l'altro. Dobbiamo porgere l'altra guancia, ma allo stesso tempo non essere indifferenti alle ingiustizie.
(da: Blog di Gifra.org)

Agata nel suo martire a reso onore alla Giustizia! È così stata buona, perché giusta. Interceda per noi per essere buoni e giusti come lei. Amen.

Nessun commento:

Posta un commento