domenica 8 dicembre 2013

Immacolata Concezione di Maria




Siamo alla II domenica di Avvento, ma la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha concesso che la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria - siccome quest’anno l’8 dicembre coincide con una domenica di Avvento - possa essere celebrata in tutte le diocesi di rito romano d'Italia nel suo giorno proprio.

L’unica variazione liturgica nella solennità dell’Immacolata è che la seconda lettura è quella della seconda domenica di Avvento.

Detto questo, ci domandiamo:
cosa c’entra l’Immacolata Concezione di Maria, con me, con ciascuno di noi, in questo cammino d’Avvento?

La prima lettura è il capitolo terzo di Genesi.
Questa pagina è fortemente moderna, attuale: oggi c’è sempre la ricerca di un colpevole, accade qualcosa, la colpa sarà di qualcuno. Nulla di nuovo sotto il sole!

Adamo è nudo e si nasconde.
«Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».

Dovrebbe rispondere, e si l’ho fatto, invece:
«La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato».

Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Saremo mai capaci di riconoscere i nostri errori, e comprendere che ogni nostra scelta, primo o poi mette a nudo la nostra povertà umana, su cui vogliamo costruire la società?

Questa carrellata di scarica barile porta alla dichiarazione di maledizione sul serpente, e poi all’auto maledizione che piomba sull’uomo.

Ricordati uomo, ogni gesto che fai poi ritorna, uomo ti stai auto maledicendo!
Impara uomo dalla storia, anche dei due progenitori, che messi a nudo nella loro vergogna disobbediente non sanno avvedersi!
Non potevano chiedere perdono?
Ma esiste oggi almeno una vergogna del peccato?

Bisogna prima chiedersi: cosa è il peccato? Esistono ancora i peccati oggi? Esiste un senso del male? Esiste una coscienza del bene, del giusto e del buono?
Oppure esiste una coscienza del piace a me, del posso fare ciò che voglio, del politicamente corretto, del sono libero di fare o del cosa faccio di male?

Tutte domande che in un’omelia non posso essere assolte. Rimangono aperte.

Nel Vangelo, la Vergine di Nazaret, a tal proposito ci viene in aiuto:
«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?», dice all’angelo, quasi a dirgli: per fare un figlio ci vuole un uomo e una donna, io sono sola! La Vergine aveva ben la misura del bene, del giusto e del buono. Aveva in mente che la vita a delle regole divine e umane, se vuole essere vita! Ma anche qui potremmo fare una chiacchierata …

Solo un’ultima sottolineatura, la dice Papa Francesco:
«Peccatori sì, corrotti no»…«chi pecca e si pente chiede perdono, si sente debole, si sente figlio di Dio, si umilia e chiede la salvezza di Gesù. Ma chi dà scandalo non si pente e continua a peccare e fa finta di essere cristiano». È come se conducesse «una doppia vita» e, «la doppia vita di un cristiano fa tanto male». (11 novembre 2013)

La Vergine Maria è allora “carne” perfetta, non corrotta, non profanata dal male, che nella sua libertà Dio ha creato perché in essa si incarnasse Gesù, l’uomo perfetto, per aprire a noi la strada, o meglio per dare a noi un modello a cui guadare, per vivere il monito del Levitico: Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo; solo così si potrà rendere un mondo più umano, afferma la Lumen Gentium.

Ma torniamo alla domanda: cosa c’entra l’Immacolata Concezione di Maria, con me, con ciascuno di noi, in questo cammino d’Avvento?

La soluzione è nella risposta finale di Maria:
«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

L’Avvento è andare incontro a Gesù, accoglierlo, chi più di Maria con la sua disponibilità di servizio! L’Avvento, attendere e adoperarsi per il compimento del Regno di Dio, chi più di Maria, che con il suo sì al Signore ha dato inizio all’avvento del Regno.

Madre di Dio Vergine, gioisci, piena di grazia Maria, il Signore è con te: benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo, perché hai generato il Salvatore delle anime nostre. (tropario tradizione slava)
Amen.

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