mercoledì 2 ottobre 2013

Un pensiero....





Cari figli, vi amo con materno amore e con materna pazienza aspetto il vostro amore e la vostra comunione. Prego affinché siate la comunità dei figli di Dio, dei miei figli. Prego affinché come comunità vi ravviviate gioiosamente nella fede e nell'amore di mio Figlio. Figli miei, vi raduno come miei apostoli e vi insegno come far conoscere agli altri l'amore di mio Figlio, come portare loro la buona novella, che è mio Figlio. Datemi i vostri cuori aperti e purificati, e io li riempirò di amore per mio Figlio. Il suo amore darà senso alla vostra vita ed io camminerò con voi. Sarò con voi fino all'incontro con il Padre Celeste. Figli miei, si salveranno solo coloro che con amore e fede camminano verso il Padre Celeste. Non abbiate paura, sono con voi! Abbiate fiducia nei vostri pastori come ne ha avuta mio Figlio quando li ha scelti, e pregate affinché abbiano la forza e l'amore per guidarvi. Vi ringrazio. (2 ottobre 2013)
 
 
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Sono reduce dal pellegrinaggio al santuario internazionale mariano della Madonna "Regina della pace", a Medjugorje in Bosnia Erzegovina, un luogo di folle oceaniche di uomini di donne in ricerca.
Di cosa?
Di segni ... ma la fede è la ricerca dei segni?

Non disse Gesù a Tommaso: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
 
Faccio mia una affermazione dell'Apostolo Pietro, che trasformo in domanda:

"Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa"? (1 Pt 1,8)
 
Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate « private », alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di « migliorare » o di « completare » la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. (CCC 67)
Ma cos'è la fede?

La fede è una questione di "cuore", di "testa" e di "volontà", una questione che impegna l'uomo nella sua totalità, una questione di vita. È il nostro rispondere continuamente "sì" a Dio che si rivela, si presenta a noi e ci parla ininterrottamente nelle vicende quotidiane della vita. Ma la fede ha anche i suoi momenti di crisi, di difficoltà, di oscurità.
Non ripetono sempre i messaggi di Medjugorje: "Grazie, cari figli, che avete risposto alla mia chiamata", la fede è una risposta ad un appello che si fa vita.
La fede è vivere: il giusto vivrà della sua fede, ci ricorda Abacuc.
Quando la fede ha le sue crisi, le sue difficoltà e i suoi momenti oscuri?
Ad esempio di fronte al mistero del male, del dolore e della malattia.
Ecco perché gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».

 

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