giovedì 5 settembre 2013

Giovedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

memoria liturgica della Beata Teresa di Calcutta



Primo pensiero
"dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà"
Pregare, intercedere per gli altri, è chiedere a Dio, per la forza dello Spirito Santo, di aver la capacità di vivere la sua volontà.

 
Secondo pensiero
"«Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono".
 
Così Pietro ebbe la sua chiamata, la sua vocazione al seguito di Gesù.

Però noi sappiamo che dopo questa chiamata, Pietro, ne ebbe una seconda dopo la Resurrezione: nel famoso dialogo del "mi ami tu".

Anche la Beata Teresa di Calcutta, ebbe due chiamate al seguito di Gesù.

A 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Nel 1928 fu in Irlanda, nel 1929 in India. Nel 1931 la giovane Agnes emette i primi voti prendendo il nuovo nome di suor Mary Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegna storia e geografia alle ragazze di buona famiglia nel collegio delle suore di Loreto a Entally, zona orientale di Calcutta.

Ma il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la "seconda chiamata": lei doveva lasciare il convento per i più poveri dei poveri. Lasciò le suore di Loreto il 16 agosto 1948. Fonda così le Missionarie della Carità, che nel 1950 ottengono il riconoscimento da parte della Chiesa.

Tutto l’opera di Madre Teresa è scritta nel grido di Gesù sulla Croce: "Ho sete". Dissetarsi dell’Amore di Dio per essere capaci di dissetare l’umanità malata d’amore.

Signore, dona anche a noi questa desiderio e traccia per noi la chiamata per essere segni del tuo Amore.

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