domenica 9 giugno 2013

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)



Strumento
Dell’opera di Dio
Ì


«Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità». (1 Re 17)
“il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano …” (Gal 1)
«Dio ha visitato il suo popolo» (Lc 7)

Sono le tre frasi che hanno colpito la mia attenzione in questa X domenica del Tempo Ordinario.
Subito mi ritorna alla memoria il discorso di Gamaliale del libro di Atti:
«Uomini d'Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest'opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!». (At 5, 35-39)

Tra il discorso al Sinedrio e le frasi della Parola di Dio odierna c’è un legame: tutto ciò che noi siamo e vediamo non è invenzione umana, ma vien da Dio.

C’è un principio di inizio che è divino. Poi ciascuno, nella sua fragilità umanità, ha sostenuto l’opera di Dio. La Chiesa è l’opera di Dio, se pur fragile, per annunciare il suo progetto di sapienza, di misericordia, di vicinanza di Dio con l’umanità.
Afferma papa Benedetto nella sua ultima Udienza del mercoledì:
“Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo”.

Gesù è il volto di sapienza, di misericordia e di vicinanza divina che la Chiesa annuncia.

Gesù chiede a ciascuno di noi di essere strumento per far conoscere la sua sapienza, la sua misericordia e la sua presenza amica.

Ciascuno di noi, come l’Apostolo Paolo, è scelto fin dal seno materno e per grazia chiamato ad essere apostolo: strumento nelle mani di Dio, per l’avvento del suo Regno, a gloria della sua Chiesa e per vera felicità dell’uomo.

Come Isaia, come Paolo, edifico la Chiesa? Sono strumento del Regno nelle mani di Gesù?
“Solo tu, o Gesù, sai quanti passi faremo ancora nel mondo; se tu non sarai con noi, saranno mossi invano. A me interessa identificarmi con te; o Gesù, ama col mio cuore, io amo col tuo; parla con la mia lingua, o Gesù; pensa con la mia mente, benedici con le mie mani, cammina coi miei piedi, soffri con le mie membra.”.
(Padre Mario Borzaga)
Amen.

Nessun commento:

Posta un commento