mercoledì 22 maggio 2013

Mercoledì della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

memoria facoltativa di S. Rita da Cascia


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“La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano
… Dapprima lo condurrà per vie tortuose,
lo scruterà attentamente,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà,
gli manifesterà i propri segreti
e lo arricchirà di scienza e di retta conoscenza”. (Sir 4)

Una lettura che riporta subito alla mente la vicenda di Margherita di Roccaporena, conosciuta più comunemente come Rita da Cascia. Una santa universale, ma che è stata canonizzata – proclamata santa - solo il 24 maggio 1900: solo 113 anni!

Una donna che ha attraversato le vie tortuose della vita: sposa provata, madre addolorata, religiosa rifiutata. Ma poi è stata condotta per la via diretta e lieta dei segreti della sapienza divina.
Così che la sua vita diventa prezioso esempio che rivela a noi l’amore immenso del Signore.
In particolare nell’episodio della spina. In esso riviviamo l’amore singolare che Gesù ha per noi.
La spina - ratta dalla corona di spine di Nostro Signore - ci richiama alla regalità di Cristo sulla nostra vita: Rita ha incentrato tutta la sua vita in questa prospettiva.
Abbiamo infatti abbiamo pregato con il Salmo 118:

“Grande pace per chi ama la tua legge:
nel suo cammino non trova inciampo.
Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie”.

In conclusione: “Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me” – dice Gesù ai discepoli – nell’intercessione de “la Rosa di Roccaporena”, il Padre ci ottenga di gioire per il bene che ogni uomo di buona volontà compie nel nome Gesù, affinché come diceva il Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote palermitano martire: “Se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto...”. Amen.

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