giovedì 9 maggio 2013

Giovedì della VI settimana di Pasqua

memoria del Beato Serafino Morazzone, sacerdote





“Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo”. (At 18).

Questo versetto del libro degli Atti delinea lo stile apostolico di Paolo: “dedicarsi tutto”.

Oggi, 9 maggio, la Chiesa ambrosiana ci fa ricordare un santo sacerdote tutto dedicato al Signore: Serafino Morazzone, parroco di Chiuso dal 1773 al 1822. Fu confessore di Alessandro Manzoni, probabilmente fino al 1818, anno in cui la famiglia di Manzoni vendette la villa del Caleotto, ove soggiornava. Manzoni ne scrisse un vero panegirico in Fermo e Lucia; qui vi si legge:

“Egli era pio in tutti i suoi pensieri, in tutte le sue parole, in tutte le sue opere: l’amore fervente di Dio e degli uomini era il suo sentimento abituale …. Se ogni uomo fosse nella propria condizione quale era egli nella sua, la bellezza del consorzio umano oltrepasserebbe le immaginazioni degli utopisti più confidenti”.

Meraviglioso questo elogio del Beato Serafino: qui il Manzoni ci fa comprendere che la santità di vita “abbella il mondo”, come direbbe anche il beato Giuseppe Toniolo.

Anche ne I Promessi Sposi il Manzoni parlerà del santo curato di Chiuso. Il beato Serafino, morirà a Chiuso nel 1822, lasciando ai suoi parrocchiani un ideale così descritto dal Manzoni: “la sua cura continua di fare il suo dovere, e la sua idea del dovere era: tutto il bene possibile”.
Fu sepolto nella chiesa dedicata a San Giovanni del rione di Chiuso di cui fu parroco, che ora viene chiamata “del beato Serafino”.
È stato dichiarato Venerabile il 17 dicembre 2007 e poi beatificato il 26 giugno 2011. In passato la sua canonizzazione era stata sollecitata dal beato Cardinale Schuster, che lo aveva definito "novello curato d'Ars".

Preghiamo particolare in questa giornata per i sacerdoti per siano tutto dedicati all’annuncio: “Gesù è il Cristo”.
Al beato Serafino affidiamo le vocazioni sacerdotali della nostra Diocesi. E concludo con una preghiera alla Santa Vergine che il beato parroco di Chiuso insegnava ai suoi parrocchiani:




“E Voi Vergine amabilissima Maria Santissima per quel nome, forza e potere che l’Altissimo Iddio ha conferito al Vostro Santissimo Nome, ottenetemi grazia, per cui possa piantare nel mio cuore un ben radicato arbore che faccia frutti di penitenza, di dolore, di mortificazione e di rassegnazione ai voleri di Dio ai quali mi rassegno, mi sottometto, mi sacrifico adesso per sempre e nell’ora della mia morte – Così sia.
O Vergine e Pietosa e cara Madre Maria, pregate per me adesso e in fine della mia vita”.

O Beato Serafino Morazzone, prega per noi.
Amen.


PS: un bel libro sul buon curato di Chiuso è: Prete Serafino Morazzone. Curato di Chiuso - Glossa

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