venerdì 8 febbraio 2013

San Girolamo Miani (Emiliani)

Venerdì della IV Sett. Tempo Ordinario (Anno dispari)




La prima lettura ci presenta l'ideale cristiano: vivere nella carità, castità, povertà, obbedienza. Ideale cristiano e non solo per chi è chiamato a vivere nella vita religiosa. La vita religiosa radicalizza questi impegni; però Cristo chiama tutti a realizzarli.
La carità. "Perseverate nell'amore fraterno. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale".
Una carità che è espressione dell'amore divino ricevuto e comunicato, un amore generoso, partecipe, costante.
La castità. L'autore ne parla a gente sposata: "il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adulteri saranno giudicati da Dio".
A questo fa eco la vicenda raccontata nel Vangelo, la denuncia del Battista «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello», che gli causerà il martirio.
E la castità dei religiosi è segno, aiuto, forza per gli altri.
La povertà. "La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete...". Uno spirito di povertà che esprime la nostra fiducia in Dio: "Così possiamo dire con fiducia: "Il Signore è il mio aiuto, non temerò".
Infine l'obbedienza. "Ricordatevi dei vostri capi...".

La Parola di Dio di questo venerdì della IV settimana del tempo per annum, ben inquadra la figura del veneziano Girolamo Miani o Emiliani.




San Girolamo Emiliani, di nobile famiglia, nacque a Venezia nel 1486; da giovane servì la Repubblica Veneta come soldato. Gli venne affidata la castellania di Quero. Qui, nell’agosto del 1511, fu sconfitto e venne imprigionato. Questo evento segnò l’inizio della sua conversione. Invocò la Madonna che il 27 settembre 1511 lo liberò miracolosamente. Abbraccio così con coraggio l'ideale cristiano. Girolamo incominciò così il cammino di santità che lo portò a seguire l’esempio di Cristo, soccorrendo gli orfani, i malati, i poveri; portava nel cuore il profondo desiderio di riformare la Chiesa, partendo dalla conversione personale. Morì di peste a Somasca l’8 febbraio 1537.

Concludo con le parole di Papa Benedetto XVI in occasione del giubileo somasco del 2011\2012:
“Come sciolse il vincolo delle catene che tenevano prigioniero san Girolamo, Ella voglia,(la Madre di Dio ndr) con la sua materna bontà, continuare a liberare gli uomini dai lacci del peccato e dalla prigionia di una vita priva dell’amore per Dio e per i fratelli, offrendo le chiavi che aprono il cuore di Dio a noi e il cuore nostro a Dio”.

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