venerdì 9 novembre 2012

San Rocco e la Beata Elisabetta Cadez





Beata Elisabetta della Trinità

Elisabetta Cadez (Camp d'Avor, Bourges, Francia, 18-6-1880 - Dijion, 9-11-1906) entrò tra le Carmelitane Scalze di Dijion nel 1901. Beatificata da Giovanni Paolo II il 24-11-1984, è una delle figure più note della spiritualità contemporanea. Col suo esempio e con la sua dottrina, da anni esercita un influsso sempre in aumento, dovuto soprattutto alla sua esperienza trinitaria e ai suoi brevi scritti (note spirituali, corrispondenza) densi di dottrina ed eco della sua comunione con le Tre Divine Persone.
Umile pura, ricca di intelligenza aperta a tutte le bellezze della grazia, della natura e dell'arte, alla scuola di s. Paolo, di s. Teresa d'Avila e di s. Giovanni della Croce, imparò la lezione dell'amore ai "Tre" - secondo l'espressione che le era cara - e insieme le leggi della corrispondenza a tale amore. Silenzio e raccoglimento, contemplazione illuminata del mistero Trinitario, docilità generosa alle minime ispirazione, fedeltà incondizionata alla volontà di Dio nella sua vocazione carmelitana... la formarono ad una vita di dedizione che in breve raggiunse alta perfezione.
Aderendo all'anima di Cristo, in Lui e con Lui si elevò alla Trinità, della quale volle essere laudem gloriae, cioè un'anima "che adora sempre e, per così dire, è tutta trasformata nella lode e nell'amore, nella passione della gloria del suo Dio". Questo orientamento spirituale, fondato sulla convinzione di fede dell'inabitazione divina, fu la grazia della sua vita.
La grazia della coscienza quasi ininterrotta dell'inabitazione della Trinità l'accompagnò negli ultimi anni della vita, fortificandola e sostenendola nel periodo di martirio che la doveva "configurare alla morte di Gesù, trasformarla in Lui crocifisso", per la gloria del Padre e per la Chiesa.
Animata da tali certezze, sorretta da un amore sempre più vivo e teologale per la Vergine Immacolata - "la grande lode di gloria della Trinità", come definiva la Madonna -, morì mormorando quasi in tono di canto: "Vado alla luce, all'amore, alla vita". Era il 9 novembre 1906. Elisabetta aveva 26 anni.


Castenedolo (BS)

Dagli Scritti della Beata Elisabetta della Trinità:
“Anche in Carmelo abbiamo molta devozione a San Rocco. Il giorno della sua festa abbiamo fatto una processione per tutto il monastero. Se poteste assistere ai nostri Uffici in un angolino! Sono così belli i gironi di festa; fanno pensare al cielo”. (Digione, 30 agosto 1901).

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