lunedì 13 agosto 2012

ALESSANDO MARTIRE ROMANO, il Santo del Casato dei D'Alessando



S. Alessandro martire romano
Pescolanciano (IS)

Nella descrizione delle ultime volontà di Don Fabio (D’Alessando) sul punto di morte, si rinviene la seguente citazione circa il Santo: “(...)nella cappella del cortile sotto il titolo di S.Maria dell’Arco (...) la cui memoria della nostra Santa Romana Chiesa viene celebrata alli 27 del mese di Febbraio ed io con grandissima diligenza e devozione ho procurato con le solite egalità e legittime attenzioni la trasposizione del d. Glorioso Corpo da Roma per grazia, e benignità Apostolica; voglio et ordino che detto mio erede, e chiamati in perpetuum debbano fare stare accesa una lampada notte e giorno conforme di presente, et in ogni giornata delli 27 di Febbraio si debba solennizzare la festa di d. Glorioso Martire, cominciando dal primo Vespero, con tutte le giornate seguenti, con farvisi celebrare in detta giornata delli 27 di Febraro tutto quel maggior numero di messe, che si potrà havere da sacerdoti delle terre, e luochi convicini.Ordinando di più che detto mio erede è chiamato ogni giorno a far celebrare una messa in detta cappella del cortile,ordinando ancora a detto mio erede procurare con tutta la diligenza la continuazione e prorogazione dell'Indulto Apostolico di poter far celebrare in ditta cappella la d. messa quotidiana, anche nelli giorni più solenni, conforme io l'ho ottenuto dalla Gloriosa memoria di Papa Innocenzo decimo, durante la mia vita ”.


Qui è chiaro: le ossa di Pescolanciano sono di un’altro santo, omonimo al tebeo bergamasco, se no il duca Don Fabio d’Alessandro avrebbe chiesto di ricordarlo il 26 agosto.
 



 
I santi Alessandro e Martiri del Martirologio Romano sono molti.

Dal martirologio antico risultano due distinti Alessandro Martire, come già nel 1702:

27 febbraio: Martire a Roma con Abbondio, Antigono e Fortunato
26 agosto: Martire a Bergamo della legione tebea

Questo dimostra che il Duca don Fabio, cosciente che le reliquie erano di un martire romano, definì (comunque arbitrariamente) che erano quelle del Martire del 27 febbraio.

Dico arbitrariamente perché le reliquie di S. Alessandro “di Pescolanciano” sono solo di un martire romano, estratte dalle catacombe, e non si può dire per nessun motivo che sono quelle di colui che è venerato il 27 febbraio: ma comunque all’epoca si faceva così, si festeggiava un omonimo del Martirologio Romano.

Poi. Dalla Curia di Bergamo non risulta nessuna estrazione di ossa dall’urna del loro patrono, tanto più portate a Roma e poi donate ai D’Alessandro.

Quindi al duca Don Fabio diedero le ossa di un martire delle catacombe di Roma, di nome Alessandro, perché era bello pensare che il casato dei D’Alessadro venerasse un S. Alessandro M.

Credo sia tutto qui, il resto è solo fantasia.

Concludendo il Martire Alessandro del Casato dei d’Alessandro è un martire romano estratto dalle catacombe come spesso accadeva in tutto il XVI-XIX secolo.

PS: il santo soldato martire del 27 marzo nel MARTIROLOGIO ROMANO del 1702 è detto Martire in Pannonia.
Il calendario del 1859 come tutti i calendari “civili” attinge al Martirologio, riportando un santo del giorno e alcuni dati, in questo caso “soldato martire”. Ma questo non fa riferimento al corpo santo venerato a Pescolanciano.
La “santificazione” del martire di Bergamo non a nulla a che vedere con il 27 marzo e con le date in fu\è venerato a Pescolanciano: per quanto riguarda Wikipedia e internet, dicono quello che vogliono, spesso anche falsità (ma comprovandole sono state modificate), nel caso di Pescolanciano è la verità, mi spiace dirlo….
Credo che il Duca Fabio, fece come si usava: essendo il sacro corpo, di nome Alessandro, lo collocò in una data di un omonimo, il 27 marzo e poi dopo si scelse il 26 agosto, ma il criterio è empirico per entrambe: la data più opportuna sarebbe il 30 giugno festa dei primi martiri di Roma, in cui si colloca il corpo di Pescolanciano, oppure nella data del suo arrivo a Pescolanciano o anche nella data dell’autentica delle reliquie.


 

Nel MR del 1702 c’è sia Alessandro soldato il 27 marzo, come già sopra, ma anche in data 26 agosto Alessandro soldato martire a Bergamo (“soldato della medesima Legione”, perché nel testo sopra parla di San Secondo di Ventimiglia, martire della “Legione dei Tebei”), per cui la Santa Sede dopo il 1870 non cambio nulla…. Al massimo epurò i falsi storici, ma questo avvenne in molti altri casi, tutte le volte che fu riedito il Martirologio Romano.

Mi spiace dirlo, ma le reliquie del Martire di Pescolanciano, sono quelle di un Martire: è poco dire questo?
 
* * *

Interessantissima novità è l'autentica pubblicata sul sito della famiglia D'Alessandro.




L'autentica è interessantissima per porre un sigillo alla questione. In essa non si dice che è il martire di Bergamo, ma che è il martire Alessandro; e poi si parla di "cum vasculo eius sangunis", se è quello che pare (CON IL VASO DEL SUO SANGUE), ci troviamo difronte ad un tipico elemento di identificazione delle reliquie dei martiri nelle catacombe romane, e se quelle ossa vengono dalle catacombe romane, perché del Martire di Bergamo non c'è come elemento identificativo il vaso di sangue, non vengono da Bergamo, quindi il martire dei duchi D'Alessandro è un martire romano, solo omonimo a quello di Bergamo.

La questione è conclusa.

W S. Alessandro martire romano, venerato a Pescolanciano!

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