venerdì 6 luglio 2012

"In defensum castitatis" (III)







Elena Klimaityte

Elena Klimaityte era del villaggio di Bizierių in Lituania, dove era nata nel 1918. Ragazza pia, laboriosa, crebbe in una famiglia di contadini benestanti insieme ai fratelli. Cantava nel coro parrocchiale ed apparteneva all'Unione della gioventù rurale "Primavera". Il 17 novembre 1944 mentre rincasava fu aggredita da due soldati ubriachi e preferì morire per difendere la sua castità.




Giovane della Diocesi di Košice. Nata il 14 luglio 1928 a Vysoká nad Uhom, Košický kraj (Repubblica Slovacca). Muore il 22 novembre 1944 a Pavlovce nad Uhom, Košický kraj (Repubblica Slovacca). È in corso la causa di beatificazione e canonizzazione con nulla osta della Santa Sede in data 3 luglio 2004.

Serva di Dio Bodi Maria Magdolna

Giovane della diocesi di Veszprém. Nata l’8 agosto 1921 a Szigliget, Veszprém (Ungheria). Muore per difendere la propria purezza il 23 marzo 1945 a Litér, Veszprém (Ungheria). È in corso la causa di beatificazione e canonizzazione.

Serva di Dio Concetta Lombardo

Giovane dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Nata il 7 luglio 1924 a Stalettì (CZ). Socia dell’Ordine secolare francescano e catechista. Muore per difendere la propria purezza il 22 agosto 1948 a Stalettì (CZ).

Angelina Zampieri

Nata nel 1893. Muore per difendere la propria purezza il 24 luglio 1913. Si racconta di lei che prima di morire disse: “Lo perdono e lo perdoni anche il Signore e lo accolga in Cielo”. Nel 1952, i resti mortali di Angelina furono trasportati nella parrocchia di origine a Limana.

Rosa Del Bene

Nata a Palena (CH) il 16 dicembre 1923, muore il 22 novembre 1943. Scrive di lei don Antonio Chiavarini nel libro “Palena nella corona dei suoi Santi” (Sulmona 1982, p. 55): “Noi non sappiamo, né potremo mai sapere, con precisione esatta, quale sia stata la ragione decisiva che balenò nell’intelligenza, improvvisamente provvida, di Rosa Del Bene, quando si vide davanti il soldato tedesco o il gruppo di soldati, bramosi cani dell’insana voluttà. Ma ebbe l’intuito divino, dono della Sapienza, che il peccato è un male. Forse la illuminò all’istante l’entusiasmo di Maria Goretti, che al tentatore della sua angelica purezza, ripeteva: “È peccato! È peccato!”.

Elide Rosella
Sezze, Latina, 1° dicembre 1919 – Suso, Latina, 2 giugno 1944. La sera del 2 giugno 1944 Elide Rosella si recò a dormire a casa di alcune sue vicine. Nel cuore della notte vennero svegliate da violenti colpi alla porta, che si aprì subito sotto i calci di un gruppo di soldati di nazionalità marocchina. Uno dei soldati di colore si diresse verso Elide Rosella e le intimò di andare con loro, al che Elide con fermezza cristiana si oppose. Di fronte a questa resistenza così forte, dettata dalla fede e dall’amore per la virtù, il soldato, non ci pensò due volte e le sparò un colpo di pistola al petto; morì di lì a poco, dopo qualche secondo. Elide Rosella è sepolta nel cimitero comunale di Sezze.


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