sabato 21 luglio 2012

Dal Nord al Sud, una Madre, Maria!

venerata sotto il titolo di Madonna del Colera



Fiumana di Predappio (FC)


- Monte Isola (BS). Si celebra come ogni anno la seconda domenica di luglio al Santuario della Madonna della Ceriola.

- Lucera (FG). Prodigio di Santa Maria Patrona di Lucera avvenuto tra il 12 e 13 Luglio 1837.

- Trebecco di Nibbiano (Piacenza). Venerata dagli inizi nel 1867, in seguito alla grazia ottenuta per non essere stati colpiti dalla piaga del colera che dilagava nei borghi limitrofi.

- San Donà di Piave (VE). Nella Parrocchia del Duomo a partire dal XIX secolo viene celebrata la festa della Madonna del Colera. Nel 1853 mons. Giuseppe Biscaro (1808-1892) divenne il nuovo parroco di San Donà. Due anni più tardi scoppiò un'ennesima e violenta epidemia di colera. Questo morbo, la cui causa (batterio) fu scoperta solo nel 1883, in quel 1855 colpì nel solo Veneto ben 80.000 persone (il 34 per mille della popolazione), metà delle quali con esito mortale. Il colera attaccava soprattutto le popolazione rurali, che vivevano in condizioni igieniche molto precarie e con salute già minata da altre malattie quali la pellagra. In particolare, a San Donà nel periodo tra giugno e settembre 1855 furono colpiti 145 abitanti, compresi cinque appartenenti ad altre parrocchie dello stesso comune. Quando non si sperava più in un termine del contagio con il "purificatore" inverno, la fine improvvisa dell'epidemia, il 24 settembre 1855, fu accolta da tutti come un miracolo della Madonna, che da allora viene festeggiata nella festa votiva della "Madonna del Colera", istituita da mons. Biscaro.


Surano (Lecce)


- Napoli, Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore. Statua della Madonna del Carmine (opera attribuita a Giovanni Conte detto il Nano), detta anche Madonna del Colera per essere stata portata in processione in tempo di epidemie o varie calamità.

- Fiumana di Predappio (FC). Statua in legno del 1636, eseguita da Fabrizio Veggiani scultore da Forlì, come è emerso da una scritta all'interno della statua, scoperta durante la fase del restauro (ottobre 2009), sarà chiamata più tardi "Madonna del Colera". Per intercessione di Maria la nostra terra fu risparmiata dalla peste, quella descritta dal Manzoni nei “Promessi sposi”, e che in Romagna mietè moltissime vittime. L’ultima domenica di ottobre viene celebrata la festa parrocchiale della “Madonna del Colera” ; la sera del giovedì, la statua viene portata processionalmente dalla Chiesa Antica alla Chiesa Nuova e qui resta fino la sera della domenica per il culto; in processione viene poi riportata alla Chiesa Antica.


- Lungavilla (PV). Nel 1836 la diffusa epidemia di colera infuriò anche a Lungavilla. In un clima di generale costernazione che accompagna le grandi calamità, l’allora parroco Don Giovanni Battista Bellingeri alzò la sua voce e indicò alla popolazione smarrita una via di speranza e di salvezza. La sua presenza ed il suo intervento furono provvidenziali, non fosse altro per il ruolo fondamentale che svolse nel rialzare il morale di tutti, ma soprattutto per il fatto di aver pronunciato “ a nome delle autorità e di tutto il popolo” il “Voto Solenne” di celebrare in perpetuo, il giorno “dell’ottava di Maria Assunta”.


Trebecco di Nibbiano (Piacenza)


- Castello di Brenzone (VR). Il giorno 11 luglio. La mattina vi è una lunga processione in cui viene portata la Madonna del Colera a spalle; essa parte dalla Chiesa Parrocchiale di Castello, dopo una prima Messa (all'alba), passa dalle frazioni di Boccino, Porto, Assenza (dove viene celebrata un'altra Messa e si dà tempo ai partecipanti di riposarsi un po'), via de Loc, Sommavilla, Pozzo, Borago, per poi ritornare nella parrocchiale di Castello dove si celebra la messa finale. La sera infine si festeggia con la musica nel campo sportivo del centro Santa Maria di Castello dove vengono fatte molte specialità del posto tra cui gli spaghetti con le sarde di lago (bigoi con le sardele), i fuochi d'artificio chiudono la giornata. È una festa molto popolare anche oggi.

- Surano (LE). nel 1867 guarì i suranesi dalla terribile malattia. Si racconta che la statua della Madonna fu portata in processione – come accade oggi - per le strade del paese e al suo passaggio avvenne, per miracolo, la guarigione degli infestati. A ricordarlo una lapide sulla facciata della Chiesa Matrice. Festa è il 2 luglio.

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