venerdì 9 dicembre 2011

Memoria di San Juan Diego 2011

Tempietto di San Lucio



Le medie ….
Lo scorso pellegrinaggio a Lourdes…

Il 9 dicembre 1531 la Madonna apparve a Guadalupe, in Messico, scegliendo come suo interlocutore un povero indio, Juan Diego, nato verso il 1474 e morto nel 1548, che prima di convertirsi al cattolicesimo portava un affascinante nome azteco, Cuauhtlotatzin, che sta a significare “colui che parla come un’aquila”. Egli fu tra i primi a ricevere il battesimo, nel 1524, all’eta’ di cinquant’anni, con il quale gli fu imposto il nuovo nome cristiano di Juan Diego, e con lui venne battezzata anche la moglie Malintzin, che prese a sua volta il nome di Maria Lucia. Rimasto vedovo dopo solo quattro anni di matrimonio, orientò tutta la sua vita a Dio. Dopo le apparizioni della S. Vergine sulla collina del Tepeyac visse santamente per 17 anni in una casetta che il vescovo Zumàrraga gli aveva fatto costruire a fianco della cappella eretta in onore della Vergine di Guadalupe. Giovanni Paolo II nel 1990 lo ha dichiarato beato, per proclamarlo infine santo nel 2002.

La Dolce Signora che si manifestò sul Tepeyac non vi apparve come una straniera. Ella infatti si presenta come una meticcia o morenita, indossa una tunica con dei fiocchi neri all’altezza del ventre, che nella cultura india denotavano le donne incinte. È una Madonna dal volto nobile, di colore bruno, mani giunte, vestito roseo, bordato di fiori. Un manto azzurro mare, trapuntato di stelle dorate, copre il suo capo e le scende fino ai piedi, che poggiano sulla luna. Alle sue spalle il sole risplende sul fondo con i suoi cento raggi.

L'evento guadalupano fu un caso di “inculturazione” miracolosa: meditare su questo evento significa oggi porsi alla scuola di Maria, maestra di umanità e di fede, annunciatrice e serva della Parola

“A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini”… infelici e capricciosi! Così ci sprona la Parola del Vangelo di questo venerdì della seconda settimana di Avvento.

L’umanità ha bisogno di una parola di bene: “ti insegno per il tuo bene” dice il profeta Isaia.

Celebrare questa memoria questa sera significa far entrare nella nostra cultura odierna la cultura del Vangelo, con tutti i suoi insegnamenti, sapienza di vita e parola di bene: possa il Bambino Gesù portare a noi un nuovo modo di vivere la vita come fece l’indio S. Juan Diego.
Che accogliendo la parola di Dio mediata dalla Vergine Madre “è come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene” (Salmo 1)

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