venerdì 3 maggio 2013

Un pensiero ...



San Apostoli Filippo e Giacomo

Significa chiedere il dono della sapienza del cuore, che non è pavoneggiarsi in un fatuo nozionismo, ma piuttosto capacità di progettare, di edificare e di portare a termine l’opera che Dio ha iniziato in noi e nelle persone che ci pone accanto; significa saper guardare avanti e in alto per essere donne e uomini dell’aurora, che cercano la luce dopo il buio della notte; che non vogliono lasciarsi rubare la speranza; che desiderano con tutto se stessi… abitare il futuro; significa fare nostre le parole del filosofo francese Blaise Pascal: “Il cuore ha delle ragioni che la ragione non ha”: trovare le ragioni del cuore e farle proprie, crea delle sintonie ed armonie profonde con le ferite, i drammi, le solitudini delle donne e degli uomini nostri contemporanei; significa infine vivere ciò che i rabbini ebrei chiamano la via della “teshuvàh”: è la via della interiorità e della umiltà, che si contrappone alla via dell’apparenza e della visibilità; è la via della percezione dei nuclei vitali di positività, di vitalità e di creatività, presenti nel cuore di ognuno.

(Venerabile Paolo VI)

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