Buon
giorno,
come
appassionato di agiografia e in particolare di corpi santi o martiri delle catacombe, ho acquistato il libro.
Conoscevo già il culto di S. Massimo
martire romano a Roccasecca (LT).
Il
libro parla di una statua e due storie. Però leggendo il libro la cosa non
quadra.
A
pagina 50 nella Cronaca sulle reliquie,
c’è una incongruenza tra S. Massimo socio di Valeriano e Tiburzio e S. Massimo
traslato nel 1651 dalla catacomba di Callisto.
Nel
testo sembra un unico Martire, ma è evidente che sono due diversi martiri. Il
primo dalla catacomba di Pretestato, traslato nel 821, e poi ricognizione e riposizione nel 1599. Il
secondo, giacente nella catacomba di Callisto fino al 21 maggio 1651, e poi
scoperto, traslato e giunto a Roccasecca nel 1652.
Altra
questione è Massimo d’Aveia. Ma qui è tutto chiaro.
Indi
per cui, non una statua e due storie, ma una statua e tre santi, tre storie.
Perché
Massimo di Roma, socio di Valeriano e Tiburzio, non è il corpo di Roccasseca,
ma il corpo di Roccasecca è Massimo romano della catacomba di Callisto.
Tutto
qui.
Fonti sul libro: