Oltre il fiume Varaita, ad un’altitudine di 245 metri, lungo la strada che
un tempo era percorsa continuamente dai grossi carri che trasportavano il sale
alla "gabella di Polonghera", sorgeva fin dall'inizio del 1400 un
pilone in murata con dipinta l'immagine della Vergine Maria, la stessa che oggi
ammiriamo al Santuario.
L’immagine raffigura la Madre di Dio, con il bambino seduto sul suo
ginocchio destro, e ai piedi della scena cesta di frutta.
Il pilone venne racchiusa da una piccola cappella campestre e nel
1714 dopo un voto della popolazione in seguito al diffondersi di una grave
malattie dei bovini, ebbe inizio la costruzione dell'attuale Santuario.
Cinquant'anni dopo sorse il campanile.
Si racconta che nei pressi del
luogo scelto per l'edificazione della chiesa, sorgesse una fornace e che i nostri avi facessero catene umane per
trasportare a braccia i mattoni usati nella costruzione del Santuario.
Nel 1794 venne ricostruito
interamente l'altare maggiore per opera del regio statuario Giovan Battista
Bernero.
Nel 1864 fu decorata dal valente
pittore Vittorio Fagnano di Torino e collaudato da Emilio Morgari, professore
di pittura nella reale Accademia Albertina. Bisognerebbe forse andare tanto
indietro nel tempo per scoprire il significato di quelle lettere che sovrastano
la porta centrale d'ingresso: C.P.
Diamo ad esse una spiegazione simbolica:
C potrebbe stare per Comunità e P per Polongherese.
Recentemente si e ristrutturata
la parte interna della cupola e soltanto in questi mesi sono state rimesse a
nuovo le due grandi tele che sovrastano gli altari laterali.
La festa della Beata Vergine del Pilone, venerata nel nostro
Santuario, ricorre la seconda domenica di settembre.