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L’origine
dell’Incoronata di Foggia si perde quasi nella notte dei tempi e sempre si è tramandata
con amore e costanza da generazione a generazione.
Pur
trattandosi di “un’antica e costante
tradizione”, le fonti letterarie che abbiamo in nostro possesso risalgono
appena al secolo XVII; le fonti archivistiche invece attestano la sua esistenza
già affermata e di una certa importanza fin dal 1140 con il diploma reale di Ruggero II del 24 Novembre di quell’ anno.
Tutti
gli autori pongono a fondamento di tutto sono posti i fatti straordinari che
sarebbero avvenuti nel bosco del Cervaro l’ultimo
sabato di Aprile del 1001, presso Foggia, con la concomitanza del
ritrovamento della prodigiosa immagine che da sempre richiama una grande
moltitudine di fedeli. La Beata Vergine Maria apparve all’alba dell’ultimo
sabato di aprile del 1001, su una grande quercia,
ad un signore che si trovava a caccia
nel bosco del fiume Cervaro e gli mostrò la Statua, chiedendo che venisse
posta in venerazione in un’apposita chiesa da costruire sul luogo dell’apparizione,
assicurando che sarebbe stata larga di grazia verso chiunque l’avesse pregata
davanti a quel Simulacro.
Sopraggiunse
un contadino, che la tradizione
chiama
Strazzacappa, appese ad un ramo della quercia la sua caldarella
trasformata, con un pò di olio, in rustica lampada. Fu costruita la prima
chiesa che l’affluenza numerosa di pellegrini e le tante grazie concesse per
l’intercessione della Madonna, fecero rapidamente cambiare in un tempio, con
annesso convento ed opere di carità.
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Monaci
bizantini detti comunemente basiliani, San Guglielmo da Vercelli con i suoi
monaci di Montevergine ed i Cistercensi si susseguirono nella cura pastorale
del Santuario dell’Incoronata dal secolo XI al secolo XVI.
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Nel
secolo XVII l’Incoronata divenne commenda cardinalizia finché all’inizio del
secolo XIX fu tolta alla giurisdizione dell’autorità ecclesiastica dal governo
napoleonico, che ne affidò la gestione ai laici: fu il periodo più brutto che
attraversò il Santuario fino ad un quasi completo abbandono,
facendo così
diminuire di molto l’affluenza dei pellegrini.
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Finalmente
nel 1939 l’Incoronata ritornò alla diocesi di Foggia nella persona del Vescovo,
monsignor Fortunato Farina, che nell'aprile del 1950 lo affidò ai Figli della
Divina Provvidenza, fondati da Don Luigi Orione: essi costruirono il nuovo
Santuario ed il grande complesso architettonico che lo circonda dando grande
sviluppo alla devozione alla Madonna, offrendo calorosa accoglienza ai
pellegrini che sono sempre più andati crescendo nel corso degli anni perché
hanno trovato piena disponibilità per i sacramenti della Riconciliazione e
della Comunione, per gli incontri spirituali, per le loro devozioni e per ogni
esigenza materiale e spirituale.
Il simulacro. Per quanto riguarda le immagini Beata Vergine Maria
venerata a Foggia si è tentato da anni di studiarne la storia e di raccoglierne
il più possibile nella diversa figurazione e provenienza: tutto è stato
raccolto nell'archivio dell’Incoronata. L’ iconografia dell’Incoronata è da
porre in relazione alle narrazioni che si sono tramandate nei vari paesi e alle
laudi popolari che ne rievocano il fatto. Nella collezione dell’archivio del
santuario predomina in senso assoluto, e maggiormente nelle immaginette più
antiche, la figura del boscaiolo o del misero bifolco che prega devotamente e
offre con generosità l’olio per allestire un’improvvisata lampada alla Madre
celeste che si è degnata di venire incontro ai suoi umili e perseguitati figli.
Sono stati tramandati cinque tipi d’immagini:
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- La quercia con la
statua poggiata sul fogliame, e ai piedi il contadino con i buoi (1);
- Immagini che
mostrano ai piedi della quercia il solo nobile cacciatore con i suoi cani (5);
- Immagini che
mostrano sia il nobile cacciatore che il contadino (4);
- Immagini che
raffigurano solo la Vergine (3);
- Immagini che
mostrano le “Due Madonne”, l’una accanto all'altra e che si rifanno alla
narrazione di Matteo Romano che racconta come la Vergine sarebbe apparsa
lasciando una Statua perché la venerassero e le costruissero una chiesa (2).
- Immagine
che mostra la Vergine sulla quercia e ai piedi l’Arcangelo Michele e S. Nicola
Vescovo di Myra (6).
I luoghi di culto.
Foggia,
Apricena, San Bartolomeo in Galdo, Serracapriola, Bagnoli del Trigno (2), Pietracupa,
S. Elena Sannita, Agnone, S. Polo Matese, Roccamandolfi, Toro, Capracotta,
Troia, Carovilli, Faifoli, Roccaspromonte, Lavello. Melfi, Canosa, Santa Croce
di Magliano, S. Agata di Puglia, Trani, Mattinata, Campobasso, … eccetera.
Maria dell'Incoronata o quanto sei
bella!
Alzo gli occhi al Cielo - vedo una
stella
Maria dell'Incoronata, quanto sei
bella
N'Angelu dal Cielo - a me è calato:
va a visitar Maria - l'Incoronata
Venenn erba erba - e erbicella
ammà venì a truvà - Maria la
Zingarella
Venenti da ogni parte chi muti e
struppiati
che li guarisce - Maria l'Incoronata
...
Maria gloriosa nostra - deh senti
questa voce
che s'appresiente a Te - Maria prega
per me!