Domenica XX del Tempo Ordinario Anno B
In
questa domenica la liturgia ci fa leggere ancora il Vangelo di Giovanni,
proponendo la continuazione del capitolo sesto, che è tutto centrato
sull’Eucaristia.
Questo
pane dà la vita eterna. Questo Pane è la vita eterna, perché questo pane è Cristo! Infatti: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui. (Gv 6,56)
Ci
siamo fatti alcune domande in queste domeniche.
Perché
vieni a messa la domenica? Ma chi sono io difronte a Gesù? Gesù chi è per me? Cosa
dice Gesù di se stesso? Di Gesù cosa conosco? Cosa c’entra la mia vita con la Sua
vita?
A
questo punto, viene da chiedersi: Quali sono le condizioni necessarie per
mangiare questo pane pieno di vita?
La
prima è di coltivare in noi la
fame di Dio. Solamente chi non soffoca il desiderio di Dio può rispondere
all’invito del banchetto eucaristico ed essere sfamato da Dio.
Chiediamo
al Signore il desiderio di essere affamati e sfatati da Lui! Dacci di questo
pane!
Facciamo
nostre le due affermazioni lucane del Vangelo:
Beati voi che avete fame che sarete
saziati. (Lc 6,21)
Guai a voi che siete sazi, perché avrete
fame. (Lc 6, 25)
La
seconda è quella di avere un
cuore pentito, che mendichi la vita e il cibo che l’alimenta, domandando
perdono per averla cercata lontano da Lui e di aver cercato di soddisfare la
fame di infinito riempiendosi con infinite cose o di cose finite!
Dice
l’Apostolo: Chi ci separerà dall'amore di
Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità,
il pericolo, la spada? (Rm 8,35).
La
terza è quella di mangiare per
essere mangianti. È il Pane che genera la Carità. È il Pane dell'esperto... Gesù è l'esperto in Carità, è il Pane che ci fa entrare nell'esperienza di Gesù.
Se questa non diventa la nostra, se non ci trasforma, rischiamo di mangiare la nostra condanna!
Se questa non diventa la nostra, se non ci trasforma, rischiamo di mangiare la nostra condanna!
Perché ho avuto fame e non mi avete
dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere. (Mt 25,42)
Supplichiamo
il Signore perché mangiando il Pane del Cielo – l’Eucaristia – siamo
accompagnati a comprendere con tutti i
santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di
conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di
tutta la pienezza di Dio; e possiamo essere capaci di amare come siamo
amati. Amen.