S. Varo Martire |
Santa
Cleopatra!
Così
esclamava Benigni nel suo film “Johnny Stecchino” (1991).
Ma
esiste questa santa?
Il
nome deriva dal greco Κλεοπατρα (Kleopatra), composto da κλεος (kleos) "gloria",
e πατρος (patros) "del padre": quindi il significato è fatto
"gloria del padre".
Deve
la sua popolarità a Cleopatra VII, la regina d'Egitto amante di Giulio Cesare e
poi di Marco Antonio.
Il
Martyrologium Romanum non contiene
nella sua ultima edizione il ricordo di santa o beata con questo nome, però il
nome è presente nella tradizione della Chiesa in quanto la Bibliotheca Sanctorum contiene bene due sante con questo nome.
Una
prima, detta “vedova”, è ricordata il 19 ottobre, una seconda – detta “di
Tessalonica” - nei Menei ed i Sinassari bizantini è ricordata il 1 settembre.
Santa
Cleopatra vedova egiziana è collegata al culto del Martire Varo.
Al tempo di Massimiano
Valerio (250-310) imperatore, il soldato Varo s’interessò della sorte di alcuni
eremiti in Egitto, che erano stati imprigionati a causa della persecuzione in
atto contro i cristiani.
Varo andava a
confortarli, questo lo dichiarava cristiano, e preso dal fervore – come accade
a S. Antonio di Padova difronte ai Martiri di Ceuta - espresse il desiderio di
unirsi a loro. Fu così immediatamente condannato alla flagellazione, morendone,
era il 307. Il giorno successivo anche i sei eremiti morirono martiri per
Cristo.
Il
culto di san Varo e dei sei eremiti è poco conosciuto in Occidente, fu il Baronio,
ad inserirli al 19 ottobre nel Martyrologium
Romanum.
L’odierna
edizione del Martirologio custodisce la memoria:
“In Egitto, san Varo, soldato, che,
sotto l’imperatore Massimiano, mentre visitava e confortava sei santi eremiti
tenuti in carcere, volle prendere il posto di un settimo che era morto
nell’eremo e, così, patiti insieme a loro crudeli supplizi, conseguì la palma
del martirio”.
Si
racconta che il corpo del soldato Varo fu raccolto da una pia donna di nome
Cleopatra, che lo seppellì in luogo sicuro nella propria casa.
Passata la persecuzione,
ella ripartì verso la Palestina di dove era originaria, portando con sé
segretamente e con un sotterfugio le reliquie del martire, deponendole in una tomba presso il Monte Tabor.
In seguito, a causa dei
numerosi pellegrinaggi per venerare le reliquie del santo martire, Cleopatra decise
di edificare una piccola chiesa. Qualche anno dopo le morì anche il figlio e lo
seppellì accanto alle reliquie di S. Varo. Si racconta che il santo Martire gli
appare per consolarla della morte del figlio - avendolo al suo fianco - e
promettendo che insieme avrebbero pregato per lei. La Santa trascorse altri
sette anni nell'esercizio della carità e della povertà. Alla sua
morte venne sepolta accanto a san Varo e al figlio. È ricorda con San Varo il 19 ottobre.
Santa Cleopatra di Tessalonica, detta anche nella Bibliotheca Sanctorum: Cleopatronia e chiamata anche Eupatronia, eccetera.
Su questa santa nulla di
certo. È detta figlia di Daciano, procuratore in Asia, e educata alla fede da
Vivenzio (poi fuggito a Roma – Vivenzio di Blera?) all’epoca della persecuzioni
di Diocleziano.
Santa Cleopatra viene
definita donna adorna di carità e castità. Secondo la tradizione orientale –
non riportata nella Bibliotheca Sanctorum
– è martire, come attesta l’immagine editata - nel primo decennio
degli anni 2000 - ad Atene.