Il 12 febbraio 1933 il card. Schuster arcivescovo di Milano donò alla parrocchia di rosate il corpo santo di Lucina. Ogni cinque anni il 30 giugno, memoria di santa Lucina, viene esposta l'urna che contiene le reliquie della santa e celebrata una messa solenne.
Il corpo venne estratto dalle catacombe di Sebastiano nel 1621 portato a Massa Lubrense, nei pressi di Sorrento, in un collegio gesuita.
Nel 1933 dopo la soppressione del collegio le reliquie vennero donate dal vescovo di Sorrento al cardinale A. I. Schuster che decise di donarle alla chiesa prepositurale di Rosate.
Il corpo venne estratto dalle catacombe di Sebastiano nel 1621 portato a Massa Lubrense, nei pressi di Sorrento, in un collegio gesuita.
Nel 1933 dopo la soppressione del collegio le reliquie vennero donate dal vescovo di Sorrento al cardinale A. I. Schuster che decise di donarle alla chiesa prepositurale di Rosate.
La Martire è detta erroneamente "matrona e martire", ma è molto improbabile che si tratti della matrona del "titulus lucine", in quanto reliquie della matrona - di cui per certi versi se ne mette in dubbia la storicità - erano in S. Cecilia in Trastevere. La matrona martire Lucina era presenta nell'antico martirologio (fu iscritta per la prima volta in quello di Adone), ma in quello del 2001 non è più presente la sua memoria al 30 giugno.
Per di più va aggiunto che la memoria della matrona romana era così vivo grazie al titulus, per cui non possibile che il corpo rimase non venerato fino al 1621, perché disperso in una catacomba, infatti il suo sepolcro era già venerato nel VI secolo presso il cimitero dei santi Processo e Martiniano, secondo ben due fonti antiche: indice degli Olii di Monza e la Notitia ecclesiarum.
Detto questo, anche il beato Schuster ogni tanto fantasticava ...