“Nel primo racconto”
L’autore del libro degli Atti è lo stesso autore del vangelo di Luca. È quindi l’evangelista Luca.
Prima il corpo di Gesù e poi il corpo di Maria sono in Cielo. Cioè sono non tanto in un luogo ma presso Dio.
L’Ascensione di Gesù ci ricorda che Egli è andato a prepararci un posto.
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». (Gv 14)
Qual è la via?
Gesù la via. Seguire i suoi insegnamenti vuol dire ogni giorno vivere con la consapevolezza del Cielo: essere in Dio ogni giorno.
Contate infatti quante volte viene citata la parola Cielo ! Ben 5!
«Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». (At 1)
Non preoccupati quando si compirà il bene – il Regno - , ma preoccupati di compiere bene i suoi insegnamenti: di cercare ogni giorno il suo Regno.
“Padre nostro … venga il tuo regno”
Infine.
Nel Vangelo i discepoli tornano in Galilea - così aveva ordinato alle Mirofore – le donne che vanno al sepolcro per ungere il suo corpo e lo trovano risorto - di dire Gesù ai discepoli.
Ritornare in Galilea. Dice papa Francesco:
«il luogo della prima chiamata, dove tutto era iniziato»
«Anche per ognuno di noi c'è una "Galilea" all'origine del cammino con Gesù”. "Andare in Galilea" significa qualcosa di bello, significa per noi riscoprire il nostro Battesimo come sorgente viva, attingere energia nuova alla radice della nostra fede e della nostra esperienza cristiana. Tornare in Galilea significa anzitutto tornare lì, a quel punto incandescente in cui la Grazia di Dio mi ha toccato all'inizio del cammino».
«Oggi, …, ognuno di noi può domandarsi: qual è la mia Galilea ? Dov'è la mia Galilea ? La ricordo? L'ho dimenticata? Sono andato per strade e sentieri che me l'hanno fatta dimenticare. Signore, aiutami: dimmi qual è la mia Galilea ; sai, io voglio ritornare là per incontrarti e lasciarmi abbracciare dalla tua misericordia».
La testimonianza che Gesù chiede ai discepoli è fatta da due tappe: stare con lui, imparare da lui, accogliere il suo invito, per poi essere inviati a fare altri discepoli … “insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”.
Non si può insegnarne se non si ha imparato da lui!
L’Ascensione di Gesù ci richiama anche in questo.
Posso raccontare Gesù solo se prima sono stato con lui ad ascoltare ciò che egli diceva.
I Dodici in Galilea rinnovano la prima chiamata per poi accogliere la nuova chiamata – “fate discepoli” - sapendo che Gesù è con loro “tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
“Credi tu questo?”
Amen.