“In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. (1 Gv 4)
C’è una gratuità che ci precede!
Non siamo stati noi ad amare Dio, ma Egli ci ha amati primo.
Nel suo amarci per primo, ha mandato il Figlio, perché non solo fossi amati, come già ci ha ama da sempre, ma fossimo redenti da Gesù: “vittima di espiazione per i nostri peccati”.
Gesù è nato tra noi, Signore di tutti i popoli della terra: così infatti si è manifestato attraverso una stella ai Magi.
Egli è in mezzo a noi come un pastore pieno di compassione per ogni uomo, perché Egli conosce il nostro bisogno: avere un guida che ci sostiene e ci sprona nel nostro cammino per conformarci alla Luce, noi che non siamo luce ed aneliamo ad essa!
Egli si è fatto luce, pane, pastore… con compassione, cioè partecipando della nostra natura umana, per nutrirci a sazietà di quell’unico alimento che sazia l’uomo: l’amore!
“Chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”.
Come amare?
“Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me”. «Voi stessi date loro da mangiare».
Amen.