Il B. Angelo nacque ad Acquapagana, volgarmente detta Cupana, nel 1261; qui vestì l'abito camaldolese nel 1285 vivendo vita eremitica come semplice laico, qui santamente morì, in mezzo alla " selva ", il 19 agosto 1313. Della Sua morte preziosa diedero segno le campane dell'abbazia, che suonarono mosse da mano invisibile. Trasportate dall'eremo alla Chiesa, le Sacre Reliquie furono subito circondate da una grande venerazione sempre cresciuta nei secoli. La figura di quest'umile santo, che visse in mortificazione in semplicità, in amore, a contatto continuo con la natura, in umiltà sino al punto di non osare di ricevere il Sacerdozio, è ancora viva e presente nell'anima di tutto il popolo, che nel B. Angelo vede un esempio e un aiuto potente. Il S. Corpo riposa nella bella Chiesa romanica della Parrocchia, nella Cappella dedicata al Beato. L'altare è ornato di un'epigrafe a caratteri goticolapidario in uso in Italia e in Europa nei secoli XIII e XIV. Fu dichiarata autentica nel 1845 dal Prefetto degli Archivi segreti della S. Sede Marino Marini, come risulta anche dagli atti esistenti in Curia a firma dell'Arcidiacono Maurizi e del Vice Cancelliere Michele Loreti.
La prima ricognizione delle reliquie fu fatta nel 1630 da Emilio Altieri Vescovo di Camerino, poi Papa Clemente X, che constatò come il corpo fosse solo mancante di una tibia che nel 1626 era stata trasportata a Matelica dall'agostiniano Giacomo Jaiani, che poi fece erigere una Cappella nella Chiesa di S. Agostino in onore del B. Angelo. La seconda fu fatta dall'Arcidiacono Calcalara nel 1713, per mandato del Vescovo di Camerino, Bellucci, in rappresentanza del Capitolo Cattedrale a cui la Chiesa del SS. Salvatore di Acquapagana apparteneva, cessata la commenda dei Monasteri di Val Di Castro e di Sassovivo alla presenza di un presunto discendente del Beato, Domenico Cafanelli. La terza è stata fatta dall'Arcidiacono Ferruccio Loreti, per ordine dell'Arcivescovo Mons. Giuseppe D'Avak, il 30 maggio 1961. Il 3 agosto successivo le monache di Villa Isolina di Cesi rivestirono il corpo delle bianche lane camaldolesi e il 25 agosto l'urna fu sigillata definitivamente dallo stesso Arcidiacono con il sigillo arcivescovile. La comunità della Rocchetta, che comprende gli attuali abitati di Cesi Costa, Cogneto e Acquapagana ha sempre riconosciuto il B. Angelo come Patrono in Cielo e sin dal 1595 ha fatto una pubblica offerta di cera in' suo onore, della quale c'è Un attestato pubblico del 6 giugno 1806, firmato da sacerdoti e laici di Acquapagana, come i Sacerdoti Lorenzo Maggi, Alessio Baccanari, Francesco Fedeli e i laici Michele Fedeli, Pietro Parrucci e Mariano Tafanelli. Il Capitolo di Camerino ogni anno off riva scudi tre per la celebrazione della festa del 19 agosto e mandava sempre due canonici per rendere maggiore la solennità, mentre anche i Vescovi di Camerino vi intervenivano qualche volta " prestandovi " nelle S. Funzioni, la pontificale assistenza.