27 dicembre
SAN GIOVANNI APOSTOLO
ED EVANGELISTA
FESTA
Figlio di Zebedeo (Mc 1, 20; Mt 4, 21), fratello di Giacomo il maggiore (Lc 5, 10), discepolo di Giovanni Battista (Gv 1, 35-41), è fra i primi a passare alla sequela di Gesù. E’ il discepolo prediletto che nell’ultima cena posò il capo sul petto di Gesù (Gv 13, 23-25). Testimone della trasfigurazione (Mt 17, 1) e dell’agonia del Signore (Lc 14, 33), è presente ai piedi della croce, dove Gesù gli affida la Madre (Gv 19, 26-27). Insieme a Pietro vide il sepolcro vuoto e credette nella risurrezione del Signore (Gv 20, 1-9). Evangelista teologo, penetra profondamente il mistero del Verbo fatto uomo, pieno di grazia e di verità (Gv 1, 1-14). Nella prima lettera, vertice di tutta la teologia sapienziale, ci dà la più alta definizione della divinità: Dio è amore (1 Gv 4, 8). Esiliato nell’isola di Patos, fu rapito in estasi nel giorno del Signore (Ap 1, 9-10) ed ebbe le visioni che descrisse nell’Apocalisse, ultimo libro del Nuovo Testamento. La sua memoria il 27 dicembre è ricordata in un «Breviario» siriano della fine del sec. IV e nel martirologio geronimiano (sec. VI).
(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)
Martirologio Romano, 27 dicembre: Festa di san Giovanni, Apostolo ed Evangelista, che, figlio di Zebedeo, fu insieme al fratello Giacomo e a Pietro testimone della trasfigurazione e della passione del Signore, dal quale ricevette stando ai piedi della croce Maria come madre. Nel Vangelo e in altri scritti si dimostra teologo, che, ritenuto degno di contemplare la gloria del Verbo incarnato, annunciò ciò che vide con i propri occhi.